Recensione
“Febbraio gelido” è un giallo avvincente in cui soldi, sesso e indagini fan da padrone. Il linguaggio è ricercato ed elegante e fornisce all’ insieme un non so che di aristocratico.
Thomas Landi all’ inizio appare come una figura sfuggevole, enigmatica, quasi kafkiana e ci si chiede come mai la polizia svizzera sospetti così tanto di lui nonostante indizi molto deboli.
Pian piano la sua personalità inizia a delinearsi fino a renderlo un protagonista di forte impatto.
Thomas fa parte, come anche la vittima, di un gruppo di amici ricchi, di elevato livello sociale, checondividono “valori” come il denaro, alcool, cocaina e promiscuità sessuale.
Il delitto avviene in un contesto sociale anaffettivo e sterile tra la polizia preoccupata che qualsiasi evento delittuoso venga riferito dai media come un’eccezione per non turbare i turisti e gli amici della vittima preoccupati per non poter andare al carnevale di Venezia.
In questa aridità, nuovi incontri, nuovi amori, nuove collaborazioni e soprattutto l’impegno di alcuni poliziotti come Armando Rezzonico emergono dalle pagine con forza riportando la luce dove i pensieri e i sentimenti torbidi impedivano di vedere la verità.
Le nuove tecnologie e la rete internet forniscono poi un piano di indagine molto particolare e innovativo che vale la pena scoprire.